Come non scrivere dopo tutto quello che vediamo accadere in questi giorni? A leggere i commenti su internet o ad ascoltare le voci sugli autobus sembra di stare in un film di fantascienza. In un futuro profetico, circondato da una densa nebbia di smog, dove ogni individuo sembra un automa non dotato di idee proprie, troviamo un paese alla deriva che si spaccia per democratico, ma democratico non è; che si dice incline alle innovazioni e alla tecnologia, ma fa scappare all'estero le sue menti più brillanti; che crede nella giustizia, ma in tribunale ci vanno sempre gli stessi; e infine che si dichiara di ampie vedute, ma poi si crogiola nella sua stessa xenofobia.
Non vi farebbe paura se fosse il trailer di un film o la trama di un libro? A me molta.
Ieri sono arrivate voci di un ddl pensato per abolire la norma transitoria che vieta il ripristino di un partito fascista: dopo quello che l'Italia ha passato a causa del fascismo qualcuno pensa ancora che forse "si stava meglio quando si stava peggio" (per chi non lo sapesse, è una frase di B. Mussolini). Il collegamento che forse non tutti hanno fatto è che magari chi vuole abolire questa norma è proprio chi vorrebbe rifondare il suddetto partito.
Risultato: in Italia tornano i fascisti.
Badate bene, non sono tanto ingenua da credere che se ne siano realmente mai andati, ma mi piace sapere che non possano più vaneggiare liberamente in pubblico.
Ciò che non mi sorprende è che proprio dei senatori del PdL abbiano avuto la bella idea. Nelle menti di molti era passato ogni tanto il pensiero che FORSE i pidiellini non sono tanto democratici quanto dicono.Ora ne abbiamo la conferma.
Altro partito che mi preoccupa seriamente è la Lega, ma questa non è una novità: ogni giorno si apre la gara a chi dice la cavolata più grande e loro non mancano mai di aggiudicarsi il primo posto.
Le loro idee fortemente razziste sarebbero innocue e infondate se solo tutt'attorno non ci aggiungessero una buona dose di dozzinale patriottismo (di che nazione poi non si sa). Le loro interviste sono tutte uguali e non cambiano neanche in base alla domanda: "Libertà per la Padania" (nazione utopistica situata non si capisce bene dove), "ce l'ho duro", "federalismo", "gli stranieri ci rubano i posti di lavoro",...
Non importa di cosa stia parlando il giornalista, loro hanno ragione. Poi hanno una mascotte che dice tutto: il Trota. Davvero c'è gente che si fa ancora incantare da personaggi simili? Non ci credo, non ci voglio credere. Il loro partito si basa su ogni tipo di disuguaglianza, da quella politica a quella territoriale.
Successivamente agli sbarchi dei clandestini sulle coste di Lampedusa il Senatur, al secolo Umberto Bossi (orgogliosamente padre del già citato Trota) se n'è uscito con un'altra delle sue: "fora dai ball", ma come noi ben sappiamo era solo la riproduzione casuale delle frasi già salvate nel suo cervello ormai in cancrena. Poverino, non è colpa sua.
A proposito di quella bellissima isola si dovrebbe parlare di come sono stati trattati, non solo i lampedusani, ma anche i clandestini. Questi sono ragazzi giovani che scappano dal paese che amano solo per chiedere, momentaneamente, di restare da noi (annozero) e non i ladri e analfabeti che la Lega ci vuol far credere: la maggior parte di loro è ben istruita, laica e in certi casi anche laureata. Quello che forse non tutti sanno è che i suddetti rifugiati di guerra, nonostante i digiuni, la mancanza di acqua, i maltrattamenti subiti, hanno avuto anche il coraggio di appendere un lenzuolo sul quale c'era scritto "grazie Italia, grazie Lampedusa".