ieri in tutta Italia (anche nei paesini più piccoli e inutili) le donne si sono unite per un unico grande progetto: liberare l'Italia dalla dittatura. la dittatura non riguarda solo il nostro buon B., ma anche un insieme di dogmi inculcatici a forza nelle nostre testoline fin da piccoli. le donne non sono oggetti, hanno una dignità (non tutte, a quanto pare). essere femministe non significa pretendere di essere migliori degli uomini, ma essere reputate alla loro altezza. anche se su quest'ultima parola da me usata ho qualche dubbio...diciamo che...le donne vogliono essere reputate tanto stupide quanto lo sono gli uomini. negli anni Sessanta tutte le donne hanno combattuto per ottenere dei diritti, ma da allora qualcosa è cambiato e nessuno ha più fatto nulla. davvero a noi donne va bene una situazione simile?
stamattina, leggendo un articolo de Il Fatto Quotidiano (qui), mi sono accorta che la nostra immagine di belle e oche ha raggiunto tutto il mondo. mi immagino già dei bambini in kenya che ridono di noi. bella figura di merda.
siamo famosi in tutto il mondo per le meraviglie del nostro paesaggio e per la cultura del nostro passato, possibile che ora siamo diventati lo zimbello di tutti?
ieri in Belgio (ma non solo) molte italiane hanno manifestato sotto la bandiera del "se non ora quando?" per far capire che non siamo tutte delle veline e che B. non ci rappresenta. Berlusconi non mi rappresenta e non mi ha mai rappresentata. qualcuno dice che delle cose buone le avrebbe anche fatte, io non riesco a vederle. io vedo un paese in ginocchio da qualsiasi punto lo si guardi: l'economia, l'istruzione, i servizi, il turismo, la ricerca e la credibilità.
ci sarà un motivo per il qule i politici di tutto il mondo alle riunioni importanti arrivano in orario e non raccontano barzellette. perchè noi non facciamo parte di questo gruppo? perchè ogni volta che guardo la satira estera mi viene voglia di sprofondare e di scappare da questo paese?
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