L'Italia ha finalmente avuto la possibilità di dire la sua. Dopo mesi, i politici e giornalisti che cercavano di entrare nella mente degli elettori, sono rimasti senza parole e anche un po' spiazzati. La prova di questa mia affermazione sono state le immagini in diretta su la7 che, partendo da Bersani, passando per Bocchino, fino a Di Pietro hanno messo in risalto un leader del centrosinistra confuso, un esponente del Terzo Polo che sogghignava della sconfitta degli acerrimi nemici e un ex magistrato decisamente euforico e incline alla festa (almeno lui). Tutti questi sono quelli che ne sono usciti a testa alta. Non per tutti è giorno di festa, però: il sindaco Moratti non ha il coraggio di uscire dal suo ufficio e gli esponenti della Lega, che dovevano presentarsi alle sei per incontrare i sostenitori, non si sono fatti vedere. Tutti rimandano le interviste a dopo il fantomatico arrivo dei risultati definitivi. Come se cambiasse qualcosa.
Tra due settimane si vedrà il ballottaggio che alcuni avevano già preannunciato e che altri temevano: Milano. è possibile che i voti che fino ad ora erano andati alle minoranze del Terzo Polo o del Movimento Cinque Stelle possano confluire in varia misura a favore del candidato PD. Sarebbe la rivoluzione, la conferma del grande cambiamento non solo della città, ma dell'intera nazione. La fine dell'Era Berlusconi.
Spostandoci verso le altre città importanti sappiamo che il nuovo sindaco di Torino sarà sicuramente Fassino, per Napoli si andrà al ballottaggio e per Bologna non si è ancora certi.
Sempre a proposito dello speciale del tg la7 di Enrico Mentana mi è capitato di notare che non era presente neppure una donna in studio, esclusa Geppi Cucciari. Un po' triste come situazione.
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